Consigli per i primi giorni di allattamento

Congratulazioni sei o stai per diventare mamma! E ora? Come sapere cosa è giusto per il tuo bambino? Come regolarsi per l’allattamento? E se non ho latte? Ecco qualche piccolo consiglio.

Il parto influenza la suzione

E’ importante che tu sappia che una donna che effettua un parto naturale è avvantaggiata anche per quanto riguarda l’allattamento al seno: cerca di capire se l’ospedale nel quale hai deciso di far nascere tuo figlio promuove il parto fisiologico e l’allattamento materno. Anche il modo in cui nasce può influenzare la sua predisposizione alla suzione.

Consigli per i primi giorni di allattamento

Alcuni studi dimostrano infatti che esiste una relazione diretta tra predisposizione alla poppata e anestesia: i bambini delle mamme che hanno ricevuto l’anestesia epidurale hanno dimostrato un minor stato di vigilanza, una minore capacità di orientarsi per tutto il primo mese di vita rispetto ai bambini le cui mamme non avevano richiesto alcun medicinale per attenuare i dolori. Sempre secondo questi studi i bambini nati con l’uso dell’epidurale dimostrano una minore richiesta del seno e durata dell’allattamento e più episodi di pianto.

Anche i primi momenti di vita del bambino possono influenzare l’allattamento: l’ambiente che circonda te mamma deve favorire il tuo contatto con il bambino. E’ importante il contatto pelle a pelle subito dopo la nascita ed è proprio per questo che sia l’Accademia Americana di Pediatria sia l’Unicef e l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuovono questo contatto nei primi momenti di vita di tuo figlio.

Il contatto col bambino stimola in te la produzione di ossitocina, che aiuta a contrarre l’utero, alza la temperatura del seno, stabilizza la temperatura del corpo di tuo figlio, stimola la relazione mamma-bambino e di conseguenza il riflesso di emissione del latte provocando un effetto anti-stress.

Una volta appoggiato sul tuo seno tuo figlio sarà in grado di cercarlo per la sua prima poppata: taglio del cordone, pesatura e bagnetto possono essere effettuati dopo senza alcun problema.

In ogni caso cerca di riuscire ad allattarlo 20-30 minuti dopo la nascita anche perché dopo segue una fase fisiologica di rilassamento in cui è normale che si addormenti.

Perché fa male quando allatto?

Non preoccuparti se senti dolore le prime volte che lo allatti al seno: è normale che durante le prime poppate tu senta dei forti crampi all’utero simili ai dolori mestruali. Il dolore al capezzolo dovrebbe invece durare qualche secondo per poi scomparire.

Dolore allattamentoSe invece è persistente probabilmente effettui un errato attacco al seno: è essenziale per una corretta suzione che il mento sia appoggiato al seno e che il capezzolo sia tra la bocca e il nasino (aiutati con un cuscino da allattamento). Se non correggi la posizione puoi incorrere a diversi problemi e fastidi tra cui le ragadi, fastidiose ferite che si formano sul capezzolo e che procurano dolore.

Puoi curarle versando qualche goccia del tuo stesso latte e lasciando asciugare i capezzoli all’aria o usando qualche crema specifica come la lanolina. Un ottimo aiuto può anche essere l’utilizzo di paracapezzoli d’argento. E’ fondamentale però non sottovalutarle perché potrebbero portare ad infezioni come ad esempio la mastite.

Potrebbe anche capitare che il tuo seno sia particolarmente duro e gonfio: questo perché sta avvenendo una grande produzione di latte ed il tuo seno non si è ancora calibrato per offrire la quantità adatta alle esigenze di tuo figlio causando anche un ingorgo mammario.

Puoi aiutarti a ridurre questo problema con una spremitura manuale o con il tiralatte per alleggerire un po’ il seno e per provare immediato sollievo ma è anche consigliato effettuare massaggi circolari drenanti ed impacchi caldi (ma non troppo) e freddi. Anche un comodo reggiseno da allattamento né troppo stretto ma neanche troppo largo può aiutarti a trovare sollievo.

La montata lattea e la frequenza delle poppate

I primi giorni dopo il parto, specie se sei al primo figlio, è normale non avere latte. La montata lattea arriva circa 2-3 giorni dopo il parto, anche 4-5 per le neomamme. Questo non significa che tu non debba attaccarlo al seno: offriglielo ogni volta che ne manifesta il bisogno (generalmente ogni due ore) perché non ne sei completamente priva.

Il tuo bambino potrà infatti nutrirsi con il colostro che consiste nel primo prodotto della ghiandola mammaria, ricco di proteine, sali minerali, vitamine e anticorpi che permettono il rafforzamento del sistema immunitario, favorisce la maturazione dell’intestino anche perché ottimo lassativo che gli permette di produrre le prime feci e lo prepara a ricevere il latte maturo.

All’inizio tuo figlio si accontenterà di poco latte per due motivi: primo perché appena nato è già munito di scorte di grasso e glicogeno necessarie per essere già dotato di un piccolo patrimonio calorico e, in secondo luogo, perché il suo stomaco è grande come quello di una ciliegia per cui non può sopportare più di 7 ml di latte il primo giorno fino ai 50 nella prima settimana e 80-150 dopo un mese.

E’ sempre consigliabile allattarlo a richiesta: solitamente la poppata non dura più di 15 minuti a seno anche se dipende sempre dai casi. Cerca comunque di non far passare le due-tre ore dall’ultima poppata. Se dorme puoi cercare di svegliarlo cambiandogli il pannolino e lavandolo. Alcuni bambini effettuano infatti le cosiddette “poppate a grappolo” richiedendo il latte ogni ora per 2-6 ore, poi dormono per un periodo prolungato; altri, invece ne sentono il bisogno ogni 2-3 ore sia di giorno che di notte.

Non c’è un numero di poppate da rispettare: l’unico che può dirti quante poppate servono a tuo figlio è proprio tuo figlio! Perciò non guardare l’orologio e cerca di soddisfare la sua richiesta dai primi segnali senza arrivare al pianto.

Puoi verificare se il tuo bambino assume il latte che gli serve osservando ogni quanto bagna il suo pannolino: se bagna almeno 6 pannolini al giorno e fa 2-3 scariche significa che ha mangiato bene. Inoltre se la sua pelle è liscia, rosea e soda, il tono muscolare è buono e ha un aumento medio di 140 grammi la settimana significa che sta ricevendo tutto il latte necessario.

La dieta per te

E’ preferibile che la mamma che allatta segua una dieta a base di prodotti genuini specie nei primi tre mesi di vita del bambino. Anche se, a differenza, della gravidanza le sostanze nutritive passano in quantità minore nel latte rispetto a quelle che passavano nel feto, è consigliabile comunque nutrirsi di cibi altamente digeribili e che non lascino passare nel latte sapori sgradevoli o sostanze dannose.

Sono altamente consigliati i cereali quindi pasta, riso, orzo, mais e pane e le verdure fresche sia cotte che crude, frutta fresca, carne bianca, pesce, uova e latticini. Cerca di evitare la cioccolata, i cibi molto grassi come gli insaccati, fritti e soffritti, le spezie e le verdure dal sapore amaro e intenso perché potrebbero modificare il sapore del latte ed infine i legumi specie se tuo figlio dimostra di soffrire di coliche.

Ricorda che è importantissimo che tu beva molta acqua perché quando allatti hai bisogno di reintegrare i liquidi persi. Se la tua urina è abbondante e di colore chiaro stai bevendo quanto serve. Se sei stitica non hai liquidi sufficienti: aiutanti con le fibre. Evita alcool, caffè e sigarette.

L’allattamento misto e il latte artificiale

Se proprio però non riesci ad effettuare l’allattamento esclusivo al seno puoi passare a quello misto che consiste nel latte materno integrato con il latte artificiale o con quello auto-estratto (ad esempio con il tiralatte) per qualsiasi motivo (come i turni di lavoro) che non ti permette di essere sempre accanto a tuo figlio ma non vuoi rinunciare a dargli il tuo latte anche se con il biberon.

Latte artificialeSe vuoi cominciare con l’allattamento misto è più opportuno aspettare 3-4 settimane dall’inizio dell’allattamento in modo da non compromettere l’attacco al seno.

E’ altamente consigliato però aspettare fino al 5° mese. E’ infatti il periodo in cui il tuo bambino ha maturato il suo apparato digerente e può assumere anche cibi solidi.

Il latte artificiale è meno digeribile di quello materno per cui devono passare almeno tre ore tra una poppata e l’altra.

E’ comunque un latte “adattato” diverso dal comune latte vaccino che beviamo noi adulti. Esiste in commercio un tipo 1 adatto fino ai sei mesi, e un tipo 2 detto di proseguimento. Cerca di non dargli il latte vaccino prima del primo anno di età.

L’allattamento al seno deve comunque essere un momento di serenità e amore tra la mamma e suo figlio: se lo vivi come un sacrificio e come puro stress meglio passare al latte artificiale.