Allattamento a richiesta: come comportarsi

Quando si diventa mamme, specie per la prima volta, si è spesso travolte da un mare di dubbi. Uno di questi riguarda l’allattamento: è giusto accontentare il bambino ogni volta che ha fame o è meglio stabilire degli orari anche per permettere la produzione di latte tra una poppata e l’altra?

Allattamento a richiesta

In questo periodo tu neomamma vieni letteralmente travolta da un’infinità di commenti e pareri ad esempio da parenti e amiche che riportano spesso la loro personale esperienza o le loro conoscenze in merito: se da una parte questo può rassicurarti, in alcuni casi può portare ad aumentare i tuoi dubbi e le incertezze.

E’ utile che tu sia circondata dall’affetto e l’attenzione delle persone care ma l’importante è lasciarsi guidare dal buon senso e informarsi in maniera corretta.

Il latte materno è un elemento fondamentale per il tuo bimbo perché lo protegge e crea le basi per uno sviluppo ottimale sia dal punto di vista fisico che mentale. Non c’è niente di più sano per il tuo bimbo che il latte della sua mamma senza contare che il contatto con la mamma gli offrirà l’amore e la sicurezza di cui ha bisogno per crescere come persona.

Ma come funziona la produzione del latte materno?

E’ importante innanzitutto sfatare un mito: in realtà la produzione del latte migliora e aumenta con poppate frequenti. Questo perché subito dopo il parto sugli alveoli mammari si creano dei recettori per la prolattina, che aumentano in caso di poppate continue. L’apporto di latte materno aumenta con l’aumentare di questi recettori.

In poche parole più il seno è pieno, più la produzione del latte è lenta, e al contrario, più il seno è vuoto, maggiore è la velocità con cui il latte viene rimpiazzato.

Il bambino poi, specie nei primi giorni di vita (fino a sei settimane) ha bisogno di essere allattato 8-12 volte al giorno, mentre andando avanti col tempo, si regolarizza in modo naturale.

Inoltre le poppate frequenti riducono la possibilità che durante la montata lattea e nel periodo successivo si producano degli ingorghi mammari.

Dopo le prime settimane il seno resterà sempre morbido, segno che si è stabilito un equilibrio tra la produzione del latte e la richiesta del bambino.

La composizione del latte materno si adatta al modo in cui il bambino effettua la poppata adeguandosi ai suoi bisogni per una buona crescita. Se il vostro bambino vi chiede del latte non occorre chiedersi il perché, in questa fase della vita può solo fargli bene.

Non ti preoccupare se si sveglierà anche di notte per la sua poppata, magari anche per lungo tempo: tienilo sempre accanto a te, sarà positivo per entrambi. Puoi offrirgli il latte di cui avrà bisogno e vi addormenterete insieme.

La naturale produzione del latte avviene dapprima subito dopo il parto (la cosiddetta montata lattea che si ha di solito 2-5 giorni dopo il parto) dopodiché si ha un periodo di calibrazione, della durata di circa 6-8 settimane, periodo in cui la produzione si regola a seconda delle richieste del bambino in modo da avere la quantità adatta alle sue esigenze.

In alcune fasi della sua crescita il bambino potrà richiedere il tuo latte più spesso: offriglielo senza problemi perché non significa che hai poco latte ma semplicemente che tuo figlio sta stimolando la tua offerta.

Ricorda: non c’è niente di meglio del tuo latte. Se tuo figlio lo richiede spesso non cercare di sostituirlo con qualcos’altro: l’acqua, le tisane o semplicemente il ciuccio possono interferire negativamente con la produzione di latte.

Per le mamme che cercano di fissare orari per la poppata, spesso accade che, a causa della scarsa produzione di latte, il bambino cominci a rifiutare il latte materno preferendo il biberon, più veloce nell’offrirgli latte e in più quantità.

Al contrario, se il bambino tende a non accettare il biberon, vedi anche neonato rifiuta il biberon.

E’ inoltre preferibile evitare di limitarsi a dargli la sua poppata come risposta al pianto: è già un momento di agitazione per il bambino che potrebbe avere difficoltà ad attaccarsi al seno e a succhiare correttamente arrivando a nutrirsi in maniera inadeguata.

Come capire quando un bambino necessita la sua poppata prima che cominci a piangere?

Ogni mamma impara a riconoscere i gesti del suo bimbo: solitamente comincia a lanciare i primi segnali ancora prima del risveglio ad esempio se comincia a muoversi in un modo un po’ più agitato, si stiracchia, muove gli occhi sotto le palpebre o se cerca di succhiarsi la mano o qualsiasi cosa possa trovare vicino alla bocca. Dopodiché comincia ad emettere dei rumori acuti prima del vero e proprio pianto.

Dopo quanto tempo il bambino riesce a regolare la sua richiesta? Non si può definire un periodo specifico: ogni bambino ha i propri ritmi fisiologici ma ciascuno è capace di regolare da sé la quantità di latte da ingerire.

Non dimenticare che l’ultima parte della poppata è quella più nutriente per cui non staccarlo mentre succhia il suo latte: lo farà lui stesso una volta sazio. Se non vi sembra soddisfatto offrite l’altro seno. Ad ogni poppata cominciate dal seno che vi sembra più pieno.

Fino a 6 mesi compiuti il latte materno è l’alimento sufficiente a soddisfare tutte le necessità nutrizionali del bambino; dopodiché occorre integrarlo con i primi cibi solidi. L’allattamento può proseguire fino a due anni e oltre, se tu e il tuo bambino lo desiderate.

La risposta più corretta alla domanda se è meglio fissare degli orari o effettuare l’allattamento a richiesta te la darà sicuramente tuo figlio: se mostra di essere soddisfatto e cresce bene qualsiasi sacrificio è ben compensato dal risultato finale.

Durante le prime sei settimane servono tempo e pazienza: il tuo bimbo non sa ancora che esiste un orologio da rispettare e si regola a seconda delle sue esigenze.

E in caso di ritorno al lavoro come si fa?

Puoi continuare ad allattare il tuo bimbo “a richiesta” quando sei con lui e, in tua assenza, puoi nutrirlo con il latte spremuto ad esempio con il tiralatte (sul mercato ce ne sono sia manuali che elettrici). Il latte materno si conserva benissimo nel frigorifero o nel congelatore.

Come già detto in precedenza affidati al buon senso: se gli concedi il tuo latte ogni volta che te lo chiede stai semplicemente rispondendo ad un fabbisogno primario. Spetterà poi alla natura aiutarti a regolare le sue abitudini alimentari.