Febbre in allattamento: cause, farmaci e consigli pratici

Il latte materno, è risaputo, è quanto di meglio si possa offrire al proprio bambino. Ma se la mamma si ammala e compare la febbre cominciano a sorgere i primi dubbi: ci si domanda quali possano essere i rischi per un neonato così piccolo e con un sistema immunitario fragile e se attraverso il latte materno si possa trasmettere il virus o comunque l’influenza possa pregiudicare la qualità del latte nel caso, ad esempio, la mamma assuma farmaci.

Gli sbalzi di temperatura

Innanzitutto occorre cercare di capire quando uno sbalzo di temperatura sia dovuto ad un fattore influenzale o quando si tratta semplicemente di un fattore ormonale. Essere mamma infatti comporta un cambiamento del corpo importante a partire dalla gravidanza e proseguendo con l’allattamento.

Febbre in allattamento: cause, farmaci e consigli praticiDurante questo periodo infatti una donna subisce degli sbalzi ormonali che si verificano dalla montata lattea, ovvero il momento in cui compare il latte da poter offrire al bambino. Può capitare di avvertire brividi e un rialzo della temperatura corporea. In questo lasso di tempo è consigliato misurare la temperatura per valutare tempestivamente un’eventuale infezione dovuta ad un’errata suzione (ad esempio nel caso di dotto ostruito o ingorgo mammario che rendono difficoltoso l’allattamento).

E’ raro che in questo periodo la temperatura corporea sia al di sotto dei 37° se la si misura col metodo tradizionale ovvero sotto l’ascella. Posizionando infatti il termometro molto vicino al seno che sta subendo un processo ormonale importante si potrebbe infatti falsare il risultato, per cui in questo periodo è preferibile misurare la temperatura a livello inguinale o auricolare. Così potrai avere un risultato corretto e molto probabilmente nella norma, evitandoti tutte le domande e le paure che sorgono in questo periodo.

Se comunque hai i classici sintomi dell’influenza o raffreddore ma la temperatura non sale oltre i 37 gradi cerca, per quanto possibile, di evitare farmaci. Utilizza delle tisane compatibili con l’allattamento o affidati ai suffumigi con acqua e bicarbonato. Anche gli spray per liberare il naso chiuso non sono nocivi per il latte materno perché l’assorbimento è veramente limitato, cerca comunque di non esagerare nell’utilizzo.

Anche l’aerosol con semplice soluzione fisiologica è indicata. Per tosse e mal di gola meglio i cari rimedi della nonna consumando bevande calde con miele. Anche gli spray e le pastiglie hanno un assorbimento limitato e quindi non sono vietati.

Puoi anche provare ad applicare all’aerosol una doccia nasale, per liberarti in modo sicuro.

Febbre che sale in allattamento: influenza o mastite?

E se la temperatura sale? Innanzitutto cerca di fare chiarezza sui sintomi: la mastite è un’infezione che può verificarsi durante l’allattamento ed i sintomi sono molto simili a quelli di un’influenza.

Si tratta di un’infezione batterica causata spesso dallo strafilococco aureus. Il primo sintomo di conferma di questa infezione è proprio la febbre che supera i 38.5 gradi, spesso accompagnata da brividi. Riguarda un solo seno dove appariranno delle striature rosse e il dolore risulterà essere più acuto.

Molto spesso la mastite non è altro che un’aggravarsi di un ingorgo o ragadi per cui se si vuole cercare di prevenire questa infezione occorre innanzitutto cercare di fare succhiare il neonato nella posizione corretta dopodiché cercare di non trascurare, se dovessero verificarsi, i primi sintomi di dolore o durezza del seno.

Se invece si tratta di semplice influenza stai comunque tranquilla e non smettere di offrire a tuo figlio il tuo prezioso latte che fornisce anche al tuo bimbo gli anticorpi necessari per combattere la tua influenza. E’ dimostrato infatti che i bambini allattati al seno hanno meno possibilità di contrarre l’influenza rispetto a quelli che vengono allattati artificialmente con il biberon. Inoltre gli anticorpi che gli passi durante la tua influenza lo proteggono anche da un eventuale complicanza influenzale come la polmonite.

Stai attenta però ad evitare per quanto possibile di contagiarlo attraverso il contatto: lavati le mani prima di ogni poppata ed evita di tossire o starnutire vicino a lui (aiutati con una mascherina). Fatti aiutare da qualche amica o parente per evitare di rimanergli troppo vicino o comunque di stancarti eccessivamente (in questo periodo infatti l’allattamento sarà ancora più dispendioso di energie).

Bevi molta acqua e riposa il più possibile. Per stancarti meno fai dormire tuo figlio nel letto con te in modo da evitare di stancarti eccessivamente.

Puoi anche provare ad abbassare la febbre con gli impacchi di argilla: metti in una terrina 5 bicchieri di argilla e due di acqua e fai riposare il composto per due ore. Su un foglio grande abbastanza per coprire il petto spalma l’argilla dello spessore di un dito e copri il tutto con una garza.

Lascia agire per trenta minuti: puoi ripetere il procedimento per tre volte, dopodiché la febbre tende ad abbassarsi. Cerca di regolare l’alimentazione eliminando latte, latticini e carne e aiutandoti con un integratore ai semi di pompelmo.

I farmaci consentiti

Se non riesci a fare a meno dei farmaci puoi optare per il paracetamolo ovvero la nota Tachipirina che, oltre ad abbassare la febbre è un ottimo antidolorifico e non crea problemi al bambino (è infatti l’unico medicinale consigliato anche in gravidanza dove il pericolo per il bambino è maggiore rispetto all’allattamento). E’ indicata anche per curare la mastite.

Puoi assumerla nelle normali dosi consigliate (tre grammi al giorno ovvero 3 compresse da 1000 mg o 6 nel formato da 500 mg) ma solo per un breve periodo (è preferibile non superare i tre giorni consecutivi): se la febbre non accenna ad abbassarsi chiedi un parere medico.

Possibile anche l’utilizzo dell’ibuprofene che passa attraverso il latte in quantità molto ridotte per nuocere al bambino.

Se la febbre non accenna a diminuire in ogni caso rivolgiti al tuo medico di fiducia che se riscontrerà una infezione batterica ti prescriverà una cura antibiotica compatibile con l’allattamento e riposo.

Anche il vaccino anti-influenzale è compatibile con l’allattamento salvo rari casi di immunodeficienza del piccolo o per malattie rare nei Paesi industrializzati (vaccini sconsigliati durante l’allattamento sono quelli contro la febbre gialla, il pneumococco, la rabbia, la tubercolosi ed il tifo ad esempio nei casi in cui si prospetti un viaggio in zone a rischio, per cui meglio sospendere l’allattamento soprattutto perché si dispone di pochi dati per valutarne i rischi).

In caso di influenza intestinale puoi comunque continuare ad allattare e cercare di contrastare l’infezione con un farmaco a base di loperamide, che passa in maniera modesta a tuo figlio attraverso il latte. Cerca anche in questo caso di bere molto perché sia la diarrea che l’allattamento ti fanno perdere molti liquidi. Nel caso di vomito cerca di fare piccoli pasti ma frequenti e, se necessario, aiutati con il domperidone che migliora la motilità dello stomaco. Anche qui, ovviamente, non occorre smettere di allattare.

Se è il bambino ad ammalarsi è ancora più importante che venga allattato al seno: in questo momento infatti necessita di più liquidi e non c’è niente di meglio per lui del latte materno, ottimo reidratante e ricco dei nutrienti e degli anticorpi necessari per combattere l’infezione.

Durante l’allattamento quindi la possibilità di assumere farmaci è molto più elastica rispetto alla gravidanza, anche perché, in caso di influenza del bambino il pediatra dovrà comunque prescrivere un farmaco che aiuti il suo giovane sistema immunitario a combattere l’infezione batterica. In ogni caso quando assumi un farmaco consulta sempre il tuo medico di fiducia.