Seno duro ed allattamento: cause e rimedi

Il latte materno è quanto di più salutare una neomamma possa offrire a suo figlio appena nato. I benefici del tuo latte sono innumerevoli e per quanto il latte in polvere possa essere un buon alleato non avrà mai gli stessi nutrienti senza parlare del contatto intimo e unico che puoi avere con tuo figlio in questi momenti.

Seno duro ed allattamentoCerto però non è facile: una mamma che allatta al seno può riscontrare diversi ostacoli specialmente nei primi giorni. Non è infatti qualcosa che si può tramandare da madre in figlia o che si può insegnare: occorre imparare ogni giorno con tanta pazienza partendo da zero.

Quando compaiono i dolori al seno poi ci si trova di fronte a difficoltà che possono trasformare un momento così bello in un vero e proprio sacrificio.

Come fare? Allattalo al seno il prima possibile rispondendo alla sua richiesta di latte ogni volta che te lo chiede.

Puoi aiutarti con un massaggio mammario per evitare che il latte si accumuli: bastano pochi minuti sulla zona che sembra tesa e gonfia aiutandoti con i polpastrelli ed effettuando un movimento circolare, cerca di essere comunque delicata per evitare traumi o irritazioni.

Se il capezzolo sembra troppo rigido?

Innanzitutto accertati che il bambino stia effettuando la suzione nella maniera corretta cioè col capezzolo all’altezza del suo naso in modo che quando spalancherà la bocca prenderà il capezzolo dal basso verso l’alto.

Puoi chiedere al tuo medico curante una crema senza ricetta che non interferisca con l’allattamento e riesca ad idratare i capezzoli tra una poppata e l’altra. In alternativa puoi applicare qualche goccia del tuo stesso latte sul capezzolo e farlo asciugare all’aria. Cerca inoltre di allattare dal lato che fa meno male. Infine riposati e bevi molto.

E’ preferibile che la pelle del capezzolo rimanga sempre morbida e asciutta: cerca di tenere il seno il più possibile all’aria ed eventualmente usa un po’ di olio di mandorle per ungere una pelle troppo secca.

Ricorda però che alcune sostanze come alcool, glicerina o sapone possono seccare e indurire la pelle del capezzolo, favorendo anche la formazione di ragadi. Se non strettamente necessario non occorre metterti creme o disinfettare: il tuo latte e la pelle dell’areola ti garantiscono la massima protezione dai batteri mantenendo il tuo capezzolo sempre morbido se non alterato.

Inoltre usare creme troppo profumate potrebbe interferire sull’orientamento olfattivo di tuo figlio verso la sua fonte di nutrimento. Per lavarti basta semplice acqua corrente.

Infine usa delle coppette rigide copricapezzolo con intercapedine per far circolare l’aria da inserire nel reggiseno, in modo che il capezzolo dolorante guarisca.

Un dotto ostruito

Perché fa male? E’ sicuramente la prima domanda che ci si pone di fronte ad un seno duro e dolorante che non permette una buona poppata. Una causa possibile è un dotto ostruito: noterai una striscia o chiazza rossa sulla pelle in un punto preciso del capezzolo dove toccando potrai notare un indurimento.

Questo può inoltre irritare il bambino perché da quel punto non riesce a succhiare il tuo prezioso latte. Ciò avviene molto spesso quando non si effettua l’allattamento a richiesta, ovvero offrendo il tuo latte ogni volta che tuo figlio te lo chiede, senza vincoli di orari (anche perché il latte materno è altamente digeribile e non occorre che passi molto tempo tra una poppata e l’altra perché lui ne desideri ancora) o se associ al latte ciucci, tè, tisane e simili.

E’ consigliabile attaccare spesso il bambino al seno interessato per permettere un migliore drenaggio ma anche cercare di riposare molto per quanto possibile; fai impacchi caldo-umidi (non bollenti: l’utilizzo di un pannolino impregnato d’acqua si rivelerà molto efficace) in modo da favorire il flusso del latte; massaggia delicatamente il seno con movimenti circolari procedendo dall’attaccatura fino al capezzolo in modo da favorire la fuoriuscita di latte oltre a rilassare il seno.

Puoi inoltre farti massaggiare la schiena con una buona pressione e piccoli movimenti circolari ai lati della colonna vertebrale stando in una posizione comoda e leggermente inclinata in avanti (puoi appoggiarti ad un tavolo o alla spalliera di una sedia) per permettere al latte di uscire più facilmente.

Ricordati di posizionare il bambino in modo che con la lingua prema sul punto dove si è creata l’ostruzione per facilitare lo svuotamento del canale.

L’ostruzione di un dotto è sicuramente qualcosa di fastidioso ma si può risolvere in massimo due giorni. Se lo trascuri può aggravarsi fino a diventare una mastite.

L’ingorgo

Se invece il tuo seno appare gonfio, caldo e duro con pelle lucida (a volte può comparire anche una febbre leggera) il tuo bambino fa fatica ad attaccarsi al seno e a succhiare e tu provi dolore durante la suzione probabilmente può esserci un ingorgo ovvero un’infiammazione e congestione dell’intera mammella o parte di essa.

Può anche capitare un appiattimento dei capezzoli con conseguente irrigidimento dell’areola. Anche in questo caso devi allattare spesso, agire con un massaggio drenante, impacchi caldi ma non troppo (anche freddi vanno benissimo per calmare il gonfiore) ed in più puoi svuotare un po’ il seno prima di ogni poppata con una spremitura manuale o con il tiralatte.

E’ inoltre consigliato utilizzare un comodo reggiseno da allattamento ben aderente, né troppo largo né troppo stretto. Possono anche tornati utili erbe come la salvia secca e la menta piperita perché contengono oli capaci di agire sui recettori ormonali riducendo la produzione di latte materno.

Puoi provare il rimedio della bottiglia: usa una bottiglia vuota di conserva da 700 ml (perfetta perché ha l’imboccatura molto larga) dopo averla lavata immergila in acqua bollente per alcuni minuti.

Dopodiché tirala fuori (attenta a non scottarti), svuotala, fai raffreddare solo il bordo sotto il getto dell’acqua fredda e appoggia l’imboccatura della bottiglia al seno (un po’ per volta per entrambi). In pochi minuti, per effetto del calore, il latte dovrebbe cominciare a defluire spontaneamente, allentando così la tensione mammaria.

La mastite

La mastite è un’infezione batterica causata spesso dallo stafilococco aureus. Il primo sintomo di conferma di questa infezione è la febbre che supera i 38.5 gradi. Riguarda un solo seno dove appariranno delle striature rosse e il dolore risulterà essere più acuto.

In questo caso rivolgiti al tuo medico di fiducia che certamente ti prescriverà una cura antibiotica e riposo, proprio come un’influenza. Ricorda che nella maggior parte dei casi gli antibiotici non sono incompatibili per cui non smettere di allattare.

Per stancarti meno potrai far dormire tuo figlio nel letto con te in modo da evitare di alzarti di continuo. Molto spesso la mastite non è altro che un’aggravarsi di un ingorgo o ragadi per cui se si vuole cercare di prevenire questa infezione occorre innanzitutto cercare di fare succhiare il neonato nella posizione corretta dopodiché cercare di non trascurare, se dovessero verificarsi, i primi sintomi di dolore o durezza del seno.

E se il seno è troppo molle?

Non spaventarti! Non significa che hai poco latte ma che semplicemente il tuo seno è calibrato bene per offrire il tuo latte al bambino nella giusta quantità: stai offrendo le poppate necessarie a tuo figlio e il tuo seno effettua la corretta produzione di latte senza pericolo di ingorghi o ostruzioni per troppo latte.

Smettere di allattare: come fare?

Può capitare che quando decidi di smettere di dare il latte materno a tuo figlio perchè comincia il periodo dello svezzamento o per altri motivi si verifichi un ingorgo tanto più intenso quanto più brusca è stata la sospensione dell’allattamento.

Puoi risolvere spremendo piano in quantità sempre più ridotte il latte dal seno in modo che il tuo organismo recepisca gradualmente che non serve più produrre latte.

Qualche altro consiglio 

  1. Cerca sempre di effettuare l’allattamento a richiesta in modo da garantire un’uscita fluida del latte;
  2. Ritagliati per quanto possibile dei momenti per riposare possibilmente a letto;
  3. Usa un reggiseno comodo, dormi aiutandoti con dei cuscini (anche quello per l’allattamento ti può essere utile), evita che la tracolla della borsa comprima il seno;
  4. Non allattare sempre dallo stesso seno ma offrigli entrambi alternandoli;
  5. Arricchisci la tua dieta di grassi insaturi (oli vegetali spremuti a freddo e usati a crudo, Omega 3 e 6) mentre evita i grassi saturi (grassi animali, margarine, grassi idrogenati, oli da cottura, fritti ecc).