Allattamento al seno poco latte: cause e rimedi

Probabilmente è la domanda che si pone ogni mamma che comincia ad allattare al seno il suo bambino: produco latte a sufficienza per il suo fabbisogno? Come capisco se ne ho abbastanza?

Reale scarsa produzione o paura eccessiva?

Molto spesso una neomamma pensa di avere poco latte perché dopo la montata lattea, momento in cui si ha la prima comparsa del latte ed il seno è gonfio e duro, questo tende a sgonfiarsi e a rimanere morbido dando la sensazione di aver più la buona quantità di latte che si aveva inizialmente.

Allattamento al seno poco latte: cause e rimediIn realtà è una pura sensazione: la montata lattea consiste non solo nella presenza di latte ma anche di altri liquidi che vanno ad occupare gli spazi tra le cellule (il cosiddetto edema). Passate le sei settimane l’edema scompare lasciandoti la sensazione di avere meno latte rispetto a subito dopo il parto, mentre in realtà ne hai di più ma sono scomparsi i liquidi che formavano l’edema.

Tenendo conto che la maggior parte dei casi in cui si pensa di avere poco latte in realtà si tratta semplicemente di una paura eccessiva, anche nei casi in cui si ha davvero poco latte la soluzione è semplice e alla portata di tutte (a meno che non si tratti di una vera e propria ipogalattia).

Nel caso di poco latte ricorda che la produzione si calibra a seconda della richiesta per cui se allatti il tuo bambino ogni volta che te lo chiede riferisci al tuo organismo che hai bisogno che ne produca a sufficienza per ogni poppata, di conseguenza la produzione aumenterà fino ad esaudire il fabbisogno di tuo figlio.

Cerca di preferire un allattamento esclusivo, almeno per i primi sei mesi: cerca quindi di evitare acqua, tisane, camomilla, succhi, e anche il ciuccio.

Controlla che la suzione sia corretta: tieni tuo figlio in modo che il capezzolo sia tra la bocca e il nasino col mento non premuto sul seno ma comunque appoggiato. Controlla che il bambino abbia quasi tutta l’areola (la parte scura del capezzolo) tra le labbra altrimenti il capezzolo viene sottoposto ad una fatica eccessiva e il bambino non riesce a succhiare bene il suo latte.

Aiutati se possibile con un cuscino da allattamento.

Il mio latte è buono?

Il mio latte sembra acqua! Il latte è fatto per il 90% di acqua ma non esiste niente di meglio per il tuo bambino.

Ricorda che sono rari i casi di una donna che abbia latte poco nutriente, cattivo, poco sostanzioso.

Il latte materno si divide in due tipologie: il “primo latte” più abbondante ma anche più liquido e zuccherino, a volte può sembrare anche trasparente e insinuare mille dubbi sulla sua sostanza, ma semplicemente più leggero da assimilare per tuo figlio, corrispondente al nostro “contorno”; una seconda parte più densa perché ricca di grassi che lo sazia come per noi un primo o un secondo piatto.

E’ ideale quindi che tuo figlio effettui un pasto completo per assumere un latte equilibrato nei suoi componenti con i nutrienti necessari al suo fabbisogno.

Di sera poi ti può capitare che il bambino sia più irritato e la poppata sia più difficoltosa. Cosa significa? Il latte della sera è più denso, cremoso, grasso e calorico. Anche per questo motivo la fuoriuscita è più difficile rispetto alla fluidità del latte mattutino, dovuto anche alla stanchezza della mamma che inibisce il riflesso ossitocinico e favorisce il rallentamento.

Ti capiterà quindi che tuo figlio popperà il suo latte, si staccherà dal seno, piangerà per poi ricominciare.

I falsi miti

Quante opinioni di parenti e amici deve sorbirsi una mamma! Sfatiamone alcuni:

  • se hai il seno piccolo non significa che avrai poco latte così come un seno abbondante non è sinonimo di una riserva illimitata! La ghiandola che secerne latte è piccolissima e la sua produzione di latte dipende solo da una richiesta continua. Per cui più latte offri più ne produci;
  • costituzione fisica di tuo figlio: se è piccolino ma ha una crescita costante non significa che hai poco latte, così come se invece è molto alto non significa che non sarai in grado di soddisfare la sua fame;
  • latte che sparisce: spesso a causa di emozioni forti o forte stress si pensa che il latte sia sparito. In realtà il tuo latte c’è sempre ma lo stress o l’ansia inibiscono la produzione di ossitocina, un ormone che attraverso micro contrazioni al seno permette la fuoriuscita del latte, per cui il latte c’è ma non esce.

La risposta al tuo interrogativo può dartela solo il tuo bambino: se cresce troppo poco (in media una crescita ottimale dovrebbe aggirarsi intorno ai 140 grammi alla settimana per i primi tre mesi e 80 tra i tre e sei mesi), sporca pochi pannolini ed è sempre sonnolento oppure piange di continuo devi cercare di capire il motivo.

A volte può succedere però che la produzione sia ottimale ma il neonato non riesca a succhiare efficacemente, oppure il tuo riflesso di emissione è troppo forte e tuo figlio non riesce a gestirlo.

Il calo del latte 

Se hai constatato un calo reale di latte non preoccuparti: molto spesso le cause sono semplici e risolvibili.

Cosa mangi? Cerca di capire se stai seguendo una dieta non adeguata perché, per esempio, vuoi perdere i chili di troppo della gravidanza e hai un apporto di calorie, proteine  e grassi troppo basso tanto da inibire la produzione di latte. Cerca di non farti sopraffare dallo stress, riposa per quanto possibile e controlla una possibile anemia, altri fattori che possono inibirne la produzione.

Per risolvere questa situazione ti basta modificare la tua dieta chiedendo anche consiglio al tuo ginecologo (ricorda che allattare richiede un consumo di 500 calorie quotidiane), riduci gli impegni ai più irrevocabili e approfitta per un po’ di riposo ogni volta che ne hai la possibilità (si, anche di giorno!). Se serve puoi integrare con delle vitamine, o erbe galattogene, disponibili in erboristeria sotto forma di tisana ma chiedi comunque prima il parere del medico.

Ti può anche capitare di avere difficoltà durante la spremitura con il tiralatte: questo perché vedi quanto latte riesci a far fuoriuscire dal seno e spesso,anche se inconsciamente, ti senti sotto esame perché ansiosa di non riuscire ad offrirne abbastanza. Cerca di rilassarti e effettua questo procedimento in un ambiente tranquillo in modo che tu sia totalmente a tuo agio.

Un leggero calo si può avere anche durante il capoparto, che precede la ricomparsa del ciclo, ma è un fenomeno lieve e transitorio: dopo un paio di giorni infatti tutto ritorna come prima.

Regola numero 1: stimola la suzione, è probabilmente il metodo migliore per garantire al tuo bimbo sempre tanto buon latte per la sua crescita. Non cedere alla tentazione di ricorrere al latte artificiale se non c’è una reale necessità.

L’ipogalattia: la scarsa produzione di latte

La scarsa produzione di latte viene definita ipogalattia primaria. Si tratta di casi davvero rari, dovuti a malattie della mamma. Vediamoli nel dettaglio:

  • ipotiroidismo non diagnosticato: anche in questo caso c’è poco da preoccuparsi (a seconda dei casi). Solitamente un ipotiroidismo curato non impedisce l’allattamento. Occorre però accorgersene in tempo per non far perdere al bambino l’abitudine alla suzione;
  • ritenzione della placenta: si riscontra subito dopo il parto ed occorre intervenire immediatamente per salvaguardare la salute della madre ma anche in questo caso la produzione di latte riprenderà normalmente;
  • sindrome di Sheenan: è una complicazione che si verifica in caso di forte emorragia durante il parto. Si hanno danni all’ipofisi e quindi alla produzione degli ormoni necessari per allattare;
  • mancanza del tessuto mammario, deficit congenito di prolattina: ovvero la reale mancanza di latte congenita. E’ una situazione estremamente rara, con pochissimi casi al mondo.

Si tratta comunque di circostanze in cui la scarsa produzione di latte si ha fin dall’inizio e non dopo qualche mese.

Eccezion fatta per questi casi (davvero rari è opportuno ricordarlo) solitamente la mancanza di latte, se reale, può risolversi con un po’ di pazienza e buona volontà. Cerca di avere uno stile di vita per quanto possibile sano e soprattutto sereno, non lasciarti prendere da ansie e paure inconsistenti e solo deleterie.

E soprattutto ricorda che il modo migliore per non perdere il tuo prezioso latte è effettuare l’allattamento a richiesta: se il tuo bimbo effettua una corretta suzione e tu gli offri il tuo latte esclusivo non avrai problemi di quantità e qualità del tuo latte e il tuo seno sarà sempre morbido e calibrato al fabbisogno di tuo figlio.