Seno rifatto ed allattamento: facciamo chiarezza

Rifarsi il seno è probabilmente il desiderio di molte donne alle quali la natura non ha fornito un seno abbondante e bello da vedere e per questo motivo spesso non si sentono a loro agio e vorrebbero ricorrere alla chirurgia estetica. Ma a volte ci si fa sopraffare dai dubbi sul futuro: una volta mamma potrò allattare il mio bambino? Possono esserci problemi dopo aver rifatto il seno? La risposta varia a seconda dei casi.

Hai aumentato o ridotto il volume del tuo seno?

Occorre fare un po’ di chiarezza: se si tratta di mastoplastica additiva, ovvero l’operazione è stata effettuata al fine di aumentare il volume della mammella e correggere la forma del seno, l’allattamento è possibile. Questa operazione consiste infatti nell’inserire una protesi in silicone dal volume variabile tra i 120 e 450 centimetri cubici in una tasca chirurgica realizzata dal medico che viene posizionata dietro il complesso ghiandolare, il muscolo pettorale o a livello intermedio, una scelta che viene effettuata a seconda della paziente.

Seno rifatto allattamentoQuesto tipo di intervento può essere effettuato anche dopo l’allattamento ma è necessario attendere almeno un paio di mesi in modo da permettere al seno di ritornare alle dimensioni precedenti la gravidanza. I tessuti su cui operare saranno così più elastici e tonici.

Nel caso quindi tu ti sia sottoposta ad un intervento chirurgico di questo tipo e sei incinta o stia pensando di avere un figlio è importante che tu sappia che generalmente non ci sono problemi o controindicazioni e puoi quindi allattare il tuo bambino in quanto l’anatomia del seno non viene assolutamente intaccata durante questo intervento: le incisioni effettuate per posizionare l’impianto mammario lasciano intatte le connessioni tra la ghiandola mammaria ed il capezzolo.

Anche durante l’incisione attorno all’areola (la parte scura del capezzolo per intenderci) per nascondere al meglio la cicatrice questa viene effettuata sul perimetro della ghiandola in modo che rimanga completamente intatta. E’ importante massaggiare i capezzoli dopo l’operazione anche se all’inizio può risultare molto doloroso. E’ però un processo fondamentale per ridare sensibilità al capezzolo e quindi favorire un futuro allattamento. All’inizio il seno sarà molto gonfio e rigido, dopodiché con i dovuti massaggi, prescrizioni e consigli dello specialista ritornerà morbido e tonico.

La mastoplastica riduttiva invece, ovvero la riduzione della mammella perché troppo grande, può procurare evidenti ostacoli all’allattamento in quanto durante l’intervento può essere necessario lo spostamento del capezzolo rimuovendo e reimpiantando l’areola. I nove dotti lattiferi, responsabili di trasportare il latte al capezzolo, non possono quindi essere sempre mantenuti: è infatti davvero difficile effettuare una selezione del solo tessuto adiposo salvaguardando i dotti lattiferi anche perché non sono distribuiti in maniera uniforme.

In questo caso può anche verificarsi la perdita della sensibilità della zona mentre il capezzolo non può più rispondere alla sua funzione nutritiva. C’è quindi la possibilità che tu non riesca assolutamente ad allattare: se invece il capezzolo non è stato spostato e i dotti sono stati recisi solo in parte hai comunque possibilità di farlo anche se mediamente le donne che si sottopongono a questo tipo di intervento non riescono ad allattare per più di 5 giorni contro una media di tre mesi per chi ha il seno naturale.

Alcune ricerche hanno inoltre dimostrato che le donne che si sottopongono ad un intervento chirurgico al seno (sia per diminuire che per aumentarne il volume) corrono un rischio tre volte superiore rispetto ad una donna col seno naturale di non riuscire ad allattare. Il 64% delle donne che si è sottoposta a questo intervento chirurgico infatti non produce abbastanza latte per continuare l’allattamento esclusivo. Per favorire la produzione lattifera è opportuno ricordare che il modo migliore è sicuramente l’allattamento a richiesta e per aiutarti maggiormente puoi ricorrere al tiralatte, in modo da dare una spinta ulteriore a madre natura e non farti perdere il tuo prezioso latte.

Ovviamente quelli esposti finora sono dati statistici ed ogni caso è a sé: è importante però che tu ti rivolga a professionisti se decidi di ricorrere alla chirurgia estetica e che durante l’allattamento segua i consigli del tuo ginecologo o meglio ancora di un consulente dell’allattamento (puoi rivolgerti alla Leche League).

Seno rovinato dopo l’allattamento?

Alcune donne dichiarano di non aver avuto alcun tipo di problema, altre si guardano allo specchio rassegnate all’idea di un seno ben lontano da quello che hanno sfoggiato orgogliose prima della nascita del loro bambino. Terminato l’allattamento e le poppate quotidiane ciò che ne resta è un lontano parente: ma è davvero l’allattamento a togliere tonicità al tuo seno? In realtà no. Ciò che determina davvero questo cambiamento è il processo della maternità durante il quale la pelle si distende togliendo tono al tuo seno facendolo apparire svuotato.

Molto dipende anche dall’aumento di peso della neomamma: se ti sei mantenuta tra gli 8 e 10 chili il seno non si è modificato più di tanto. Se invece sei ingrassata notevolmente così come il resto del corpo si modifica anche il seno. Non si tratta comunque di un fenomeno irrevocabile: basta un po’ di esercizio fisico e la situazione può migliorare rapidamente.

Il ricorso alla chirurgia estetica si sta però riducendo anche grazie anche ai progressi della medicina estetica: negli Stati Uniti, ad esempio, si sta registrando un calo degli interventi chirurgici proprio perché sta avvenendo anche per il corpo un processo di controtendenza che era già stato avviato con il viso ovvero cercare di evitare gli interventi chirurgici a favore di una medicina estetica sempre più all’avanguardia con risultati immediati in poco tempo.

Ne è una prova il gel a base di acido ialuronico macromolecolare che assicura un effetto rimodellante scolpendo il seno in maniera graduale senza dover affrontare le noie della degenza o della convalescenza. Il trattamento dura 30 minuti e ha una durata di 12 mesi. Non lascia cicatrici e basta un’anestesia locale. E’ un prodotto biocompatibile perché riassorbibile.

In qualunque caso se stai valutando di concepire un bambino il consiglio migliore, se non hai ancora effettuato un intervento di chirurgia plastica, è quello di aspettare di aver concluso l’allattamento in modo da essere sicura di poter fornire il tuo latte al tuo bambino.

Se invece lo hai già effettuato, hai paura di non riuscire ad allattare come vorresti e temi di dover ricorrere al biberon ed al latte artificiale cerca di non farne un dramma: comunque vada non sei meno mamma di chi allatta e per il tuo bambino una mamma serena è sicuramente meglio di una che allatta con mille problemi e sopraffatta dallo stress.