Allattamento dopo parto cesareo: posizioni, farmaci, consigli

Una donna su cinque statisticamente partorisce con parto cesareo. Spesso la neomamma soffre del fatto di non aver potuto vivere l’esperienza del parto naturale e a questo si aggiungono le dicerie sulle difficoltà all’allattamento rispetto ad una donna che ha partorito naturalmente.

La presenza del latte materno subito dopo il parto (il colostro) non è pregiudicata dalla modalità con cui i medici decidono di far nascere tuo figlio: come sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Leche League ciò che determina una buona riuscita dell’allattamento al seno è un attacco il più possibile immediato.

Allattamento dopo parto cesareo: posizioni, farmaci, consigli

Cerca subito il contatto con tuo figlio subito dopo il parto: fallo avvicinare a te dal papà o dall’ostetrica e se te la senti cerca di tenerlo in braccio. Il contatto pelle a pelle sarà un ottimo calmante per te dopo un evento stressante come il parto cesareo e ti permetterà di sentirti in sintonia con tuo figlio sin dai primi momenti della sua vita.

In caso di parto non pianificato ma stabilito magari in seguito a qualche complicanza durante il travaglio, i medici ti consiglieranno di riposare il più possibile per ristabilirti dalla fatica del parto per cui ti proporranno di posticipare l’allattamento. Inoltre la tua delusione per non aver partorito naturalmente potrebbe influire sulla produzione di latte. Cerca comunque di non pensarci e di stare tranquilla: non è certamente colpa tua e ciò che è più importante è che sia andato tutto bene per te e per il tuo bambino.

In caso di parto cesareo programmato invece sai cosa ti aspetta e puoi quindi prepararti per l’allattamento al seno. Puoi anche consultarti con il ginecologo circa il ricorso all’epidurale al posto di un’anestesia generale, in modo da restare vigile per allattare subito dopo la nascita di tuo figlio, magari già in sala parto. Anche in caso di anestesia totale puoi comunque richiedere di volerlo allattare non appena completamente sveglia.

Incoraggia il suo attacco al seno sin da subito per quanto ti è possibile per favorire la stimolazione del latte ma anche per la produzione del colostro (il primo alimento secreto dalla ghiandole, che precede il latte vero e proprio, ottimo per il sistema immunitario di tuo figlio) oltre a favorire il “bonding” (un processo fisico, emozionale e relazionale tra te e il tuo bambino).

Se non puoi allattare subito aiutati con un tiralatte: favorirai in questo modo la produzione di latte e potrai garantire il colostro a tuo figlio.

Assicurati, se possibile, che tuo figlio rimanga in stanza con te in modo da chiarire immediatamente i tuoi dubbi su come accudirlo. Riposa molto: ne hai sicuramente più bisogno di una donna che ha partorito naturalmente. Non avere paura a chiedere consiglio sull’allattamento ad un consulente o all’ostetrica.

E in caso di gemelli? Spesso una nascita gemellare prevede un ricovero in neonatologia che può durare anche settimane: anche in questo caso puoi ricorrere al tiralatte per favorire la lattazione.

Si tratta certo di un doppio impegno dovendo allattare due bimbi e non uno solo sopportando i dolori del taglio cesareo. Anche in questo caso fatti aiutare dal papà o da una parente e se puoi cerca di allattarli contemporaneamente in modo da non trascurare l’uno mentre allatti l’altro. Anche qui aiutati con più cuscini: ti risulterà molto utile quello da allattamento.

Il parto cesareo di per sé quindi non compromette l’allattamento: occorre semplicemente effettuare qualche accorgimento in più per il semplice fatto che è stata eseguita un’operazione.

La posizione giusta per te

Il parto cesareo, come già detto, è una vera e propria operazione e per questo motivo occorre più tempo perché la mamma si riprenda. I dolori successivi ad un cesareo possono renderti più difficile l’allattamento per il semplice fatto che posizionare il bambino sul grembo ti risulterà doloroso a causa della ferita, mentre la flebo e le attrezzature dell’ospedale possono limitare i tuoi movimenti.

Molto probabilmente comincerai ad allattare sdraiata sulla schiena. Puoi modificare le posizioni classiche posizionando il bambino sul petto, oppure sdraiandoti sul letto su un lato con tuo figlio di fronte (per girarti sull’altro fianco ed allattare con l’altro seno, fatti aiutare da qualcuno o usa le barre presenti sul letto), o ancora seduta sostenendo tuo figlio sulla coscia (e proteggendo così la cicatrice) aiutandoti con un cuscino.

Anche la posizione rugby con un numero di cuscini adatto ad alzare la testa del bambino può essere l’ideale dopo un taglio cesareo: con il braccio sorreggi tuo figlio a pancia in su e con il palmo della mano gli sostieni il collo mettendo il suo fianco accanto al tuo con le gambe e i piedi sotto il tuo braccio. Infine lo alzi verso il seno per farlo attaccare.

Cerca di capire se durante la tua permanenza in ospedale il papà o qualche persona di fiducia possono rimanere con te a darti una mano per spostare il bambino, aiutarti a cambiare posizione o per accudirlo quando hai bisogno di riposare. Non esitare a chiedere aiuto ad un ostetrica che potrà suggerirti la modalità migliore per favorire l’attacco al seno.

I farmaci

Un altro dubbio che tormenta le mamme che hanno affrontato un parto cesareo è se la molteplicità di farmaci assunti durante e dopo la nascita del bambino possano passare con il latte e fargli male: tutti i farmaci, sia antidolorifici (per limitare i dolori della ferita) che antibiotici (in caso di infezioni), sono assolutamente compatibili con l’allattamento. La percentuale di componente farmacologica che viene filtrata nel latte è davvero limitata e non dannosa, senza dimenticare che i benefici del latte sono talmente alti che qualsiasi effetto negativo verrebbe abbondantemente supportato dagli anticorpi e nutrienti di cui lo fornisci con il latte materno.

E’ inoltre opportuno ricordare che il dolore interferisce con l’ossitocina, l’ormone che stimola la produzione del latte, di conseguenza è preferibile utilizzare qualche farmaco sempre con il parere del medico piuttosto che rischiare di limitarne la quantità.

I bambini nati con parto cesareo sono semplicemente più sonnolenti, specie se sono stati somministrati alle mamme molti anestetici. Ma si tratta comunque di un fenomeno passeggero: dovrai incoraggiarlo un po’ di più ad attaccarsi al seno. Per favorire l’inizio della suzione parlagli, cerca il contatto pelle a pelle, muovi la sua schiena e le sue spalle mentre gli offri il seno.

Se col passare dei giorni senti sempre meno il bisogno di analgesici per attenuare i dolori puoi ridurre i medicinali assumendo solo la quantità che ti serve. Se però il dolore si ripresenta più forte, riprendi le dosi prescritte. Devi essere al meglio per accudire il tuo bambino per cui non serve stare male inutilmente.

Capoparto e ciclo

Quante ne avrai sentite fino ad ora! C’è chi dice ad esempio che il momento del capoparto è più doloroso dopo un parto cesareo rispetto ad uno naturale o che varia la durata dell’assenza del ciclo sempre a seconda di come si partorisce.

In realtà solitamente la comparsa del capoparto ovvero il primo flusso mestruale che si presenta dopo il parto, dipende da fattori soggettivi e variabili. L’unico fattore che può rallentarne la comparsa è l’allattamento poiché l’abbondante presenza di prolattina nell’organismo inibisce l’ovulazione.

Se non allatti al seno può presentarsi anche due mesi dopo il parto (sia esso naturale o cesareo). Anche il dolore più o meno intenso varia da soggetto a soggetto e non c’è correlazione con il parto.