Mal di testa in allattamento: cause, farmaci e rimedi naturali

La gravidanza e l’allattamento al seno sono i momenti più belli per una donna che vive questo periodo di conoscenza di suo figlio. E’ però anche un periodo molto delicato durante il quale la mamma viene sottoposta ad uno stress maggiore e si imbatte spesso in un antipatico nemico della sua serenità e di quella del suo bambino: il mal di testa.

Mal di testa in allattamento: cause, farmaci e rimedi naturaliForti dolori che interessano la parte laterale o frontale della testa, che spesso porta anche sintomi come nausea e vomito, che ti mettono Ko in un periodo in cui dovresti essere sempre attiva ed efficiente.

In più non puoi intervenire come facevi prima del concepimento perché ora che allatti devi stare attenta a cosa mangi e soprattutto a quali farmaci assumere.

In caso di fastidi o indisposizioni sono molto limitati infatti i farmaci compatibili con una gravidanza, così come nell’allattamento anche se ha più possibilità di curarsi senza porre rischi al bambino perché nel latte è tutto più filtrato.

Il mal di testa è già di per sé un fastidio propriamente da donna: ben il 63% infatti di chi ne soffre è di sesso femminile.

I rimedi naturali al mal di testa

Il mal di testa è un fattore che tende a scomparire in gravidanza e si ripresenta solitamente un mese dopo il parto. Normalmente durante l’allattamento avviene un graduale miglioramento fino a scomparire del tutto dopo i primi due/tre mesi. Questo fenomeno varia a seconda dei casi e, in donne che ne soffrivano anche prima della gravidanza, a volte può anche peggiorare.

Durante l’allattamento lo stress e la stanchezza possono aggravare la situazione per cui, prima di passare ai farmaci è consigliabile cercare di risolvere la situazione in modo naturale.

Come? Con la prevenzione innanzitutto. Stai attenta a cosa mangi: prediligi una dieta sana e regolare ricca di fibre, frutti di stagione e ortaggi.

Bevi molta acqua (almeno un litro e mezzo al giorno), cerca di eliminare gli alcolici e snack ipercalorici e molto grassi (cioccolato su tutti) che possono contribuire alla disidratazione. Evita cibo orientale che contiene glutammato, carni rosse e insaccati ricchi di nitriti e nitrati, dadi da brodo, frutta secca, formaggi stagionati e patatine fritte e fritti in generale.

Devi cercare di mantenere stabile il livello degli zuccheri nel sangue che può essere la maggior causa della comparsa del mal di testa.

E’ importante anche tenere conto delle quantità di cibo che consumi: una digestione faticosa e lenta può favorire un attacco specie se sei un soggetto emicranico.

Aiutati con una corretta postura: cerca di allattare per quanto più comoda possibile, nel caso utilizza un cuscino d’allattamento. Ricorda che quando allatti non devi chinarti verso tuo figlio ma cercare di avvicinarlo il più possibile al seno.

Cerca anche di limitare per quanti possibile fattori di stress o stati d’ansia: aiutati con una corretta respirazione e una buona idratazione che permetteranno al tuo sistema immunitario di gestire al meglio questi stati stressanti e infiammatori della vita di tutti i giorni.

Quando l’odioso mal di testa fa la sua comparsa cerca di massaggiare il collo, esci all’aria aperta, fai una bella passeggiata che aiuti a distrarti (importante anche per stimolare la circolazione sanguigna) prova a riposare un po’ se possibile, molto spesso è la semplice conseguenza di un calo di zuccheri per cui mangia un biscotto.

Infine puoi provare con una tisana alla lavanda o alla melissa, ma solo dopo il parere del medico. Consultati con lui anche nell’eventualità occorra controllare l’anemia perché in caso di valori sballati potrebbe essere una causa del fastidioso mal di testa.

Un altro rimedio può essere l’agopuntura, o l’assunzione di vitamine come la riboflavina e supplementi dietetici, o la profilassi con magnesio o coenzima Q10.

Quali farmaci usare contro il mal di testa?

Per quanto riguarda l’allattamento i farmaci che tu mamma assumi vengono filtrati in maniera considerevole, arrivando al bambino attraverso il latte nella misura dell’1%. Ecco perché, a differenza della gravidanza, con l’allattamento il rischio è notevolmente inferiore ma in casi di terapie farmacologiche e quindi assunzioni periodiche si può andare incontro a qualche rischio per il bambino.

Si parla comunque di farmaci e di un neonato, per cui l’attenzione in questi casi non è mai troppa.

Come per la gravidanza il farmaco più sicuro è indubbiamente la Tachipirina che contiene paracetamolo, un principio attivo considerato innocuo sia durante la gestazione che, di conseguenza, durante l’allattamento. Ovviamente se ne presuppone un uso occasionale, così come per tutti i farmaci, non si può farne un uso eccessivo.

Può essere utilizzato senza rischi anche in caso di febbre. Se però è alta e non passa probabilmente c’è un’infezione in atto ed in questo caso devi intervenire con un antibiotico (chiedi al tuo medico uno compatibile con l’allattamento).

Meglio evitare antinfiammatori a base di salicilati (acido acetilsalicilico) e pirazolinici, che rimangono a lungo nel latte e quindi sono caldamente sconsigliati soprattutto nelle prime settimane di vita del bambino per il loro effetto depressivo sul sistema immunitario.

In caso di cefalea persistente probabilmente avrai bisogno di un farmaco più importante come il Sumatriptan (per il quale occorre la ricetta medica), anche considerato sicuro per l’allattamento così come generalmente accade per altri triptani ma a patto che non si somministri il latte nelle 24 ore successive, mentre per la gravidanza non ci sono dati sufficienti a poter garantire la sicurezza per il feto e sono quindi assolutamente vietati.

Infine per quanto riguarda tutti i farmaci contenenti l’Ibuprofene come il Moment, sconsigliati in gravidanza, sono generalmente compatibili con l’allattamento.

In questi periodi delicati per una donna si cerca di evitare l’assunzione dei farmaci: è anche vero però che in casi di mal di testa cronici non intervenire potrebbe causare ulteriori danni come malnutrizione, disidratazione, stress, privazione del sonno, e in alcuni casi anche depressione oltre all’aumento di rischi cardiovascolari come sostenuto da alcuni studi.

Il paracetamolo è quindi ampiamente consigliato perché il più sicuro ma si possono utilizzare anche alcuni farmaci preventivi come betabloccanti, antiepilettici, e antidepressivi triciclici: i primi sono i più sicuri e raccomandati, mentre i successivi possono causare diminuzione della secrezione del latte, o essere dannosi in caso di nuovo concepimento o bimbo prematuro.

Per l’assunzione di qualsiasi medicinale quindi non esitare a consultare il medico di fiducia.