Come aumentare il latte materno: consigli efficaci

Una neomamma ha sempre mille dubbi sulla crescita e il benessere del proprio bambino. Soprattutto se si tratta del primo figlio le domande che ti poni sono comuni a tutte le donne che hanno appena partorito: una di queste riguarda la quantità del latte materno.

Purtroppo il tuo seno non si può controllare come un biberon e di conseguenza le insicurezze aumentano a causa della (normalissima) poca conoscenza del tema. Come fare?

Non ho abbastanza latte!

Non hai o pensi di non averne? Cosa ti fa pensare di avere poco latte? Cerchiamo di fare ordine.

Come aumentare il latte materno: consigli efficaciAd esempio avere un seno piccolo o sgonfio non significa avere poco latte: nel primo caso occorre davvero poco spazio per le ghiandole designate alla produzione di latte di conseguenza un seno piccolo non è sinonimo di scarsa quantità così come una quinta non significa che avrai tanto latte (ma le ghiandole sono semplicemente circondate da molto grasso).

Nel secondo caso invece un seno sgonfio (o per meglio dire morbido) non è assolutamente un segnale di poco latte ma, al contrario significa che il tuo seno è perfettamente calibrato alle richieste di tuo figlio e non si verifica un ingorgo: un seno duro e dolorante (tranne nel caso di montata lattea) è infatti il segnale di qualcosa che non va e occorre quindi rimediare immediatamente magari anche con l’aiuto del medico o di un consulente per l’allattamento.

Come si fa a capire se il tuo latte è abbastanza per le richieste di tuo figlio? Innanzitutto tieni sotto contro le sue urine e feci: se bagna sei pannolini al giorno (anche solo di pipì) vuol dire che sta ricevendo il nutrimento necessario specie se dimostra una buona crescita mensile.

Come aumentare il latte

In ogni caso la produzione del latte materno si stimola con l’allattamento a richiesta ed esclusivo: cerca di offrire il latte al tuo bambino subito dopo il parto e offrigli il tuo seno ogni volta che te lo chiede.

Le ghiandole mammarie infatti rispondono alla tua richiesta continua di latte producendone altro in modo da calibrarsi al fine di soddisfare appieno il fabbisogno nutritivo del tuo bambino.

Non è necessario quindi aspettare tre ore come avviene per quello artificiale (tranne nel caso tuo figlio soffra di coliche o reflusso per cui è sempre meglio consultare un medico al riguardo).

Evita che si attacchi sempre allo stesso seno ma alternali in modo da evitare che un seno produca meno latte dell’altro. E’ consigliabile offrirgli un seno a poppata piuttosto che alternarli durante la stessa perché la composizione del latte è più leggera all’inizio e più consistente e nutriente dopo. Non saltare le poppate notturne magari sostituendole con il latte artificiale: sono le poppate in cui il bambino succhia più quantità di latte favorendo ulteriormente la produzione (oltre ad impedire eventuali ingorghi mammari).

Fatti consigliare da un’ostetrica o da un professionista per la corretta posizione da assumere durante l’allattamento: ti eviterà dolori inutili che potrebbero ostacolare la suzione oltre ad eventuali irritazioni o peggio la comparsa delle ragadi.

Cerca di effettuare un allattamento esclusivo senza offrirgli il ciuccio, che può rivelarsi utilissimo per tranquillizzare il tuo bambino ma può anche disabituarlo alla suzione. Lo stesso vale per il biberon anche se riempito di latte materno ma l’uso della tettarella (molto più facile da succhiare rispetto al capezzolo) potrebbe disabituarlo alla suzione al seno (sicuramente per lui più impegnativa).

Resisti dalla tentazione di dare un’aggiunta al bambino di latte artificiale specie se vedi poco latte. Questo potrebbe pregiudicare la continuazione dell’allattamento per cui meglio consultarsi prima con un esperto.

Lo stesso vale per acqua, tisane o camomilla: a  tuo figlio può benissimo bastare il suo latte perché possiede tutti i nutrienti di cui ha bisogno.

Cura la tua alimentazione

Cerca di alimentarti con una dieta sana ed equilibrata (quando allatti consumi 500 calorie per cui il tuo fabbisogno energetico aumenta in questo periodo della tua vita). Incrementa l’uso di frutta e verdura che offriranno al tuo latte un ottimo apporto di vitamine e sali minerali.

Prova a diminuire l’uso di caffè o bibite che contengono la caffeina che riducono la produzione di latte e stimolano eccessivamente il sistema nervoso del neonato.

E’ anche importante bere molta acqua perché è la materia prima necessaria per favorire la produzione di latte materno. Molto consigliate anche bevande naturali come centrifugati di frutta e verdura, te e tisane preparate con erbe specifiche per allattamento.

Alcuni esempi sono la galega, il finocchio (si può consumare crudo, cotto o sotto forma di tisana) e il fieno greco con il quale si può preparare un ottimo infuso e che ha inoltre una buona funzione ricostituente (ideale per una mamma che ha appena partorito!).

Dalle ottime proprietà galattogene anche l’anice verde che in più conferisce al latte materno un sapore dolciastro molto gradito al neonato. Basta far bollire una tazza d’acqua e aggiungere un cucchiaino di preparato lasciandolo in infusione per circa trenta minuti.

Un aiuto arriva anche dall’omeopatia: se la montata lattea tarda ad arrivare puoi assumere Actaea  racemosa 9 CH, un medicinale utilizzato durante il travaglio per  favorire la dilatazione uterina ed è utile anche per indurre la  montata lattea. Se invece il seno è duro e dolente ma il latte scarseggia puoi provare la Pulsatilla 9 CH che agisce sulle mucose respiratorie e sulle secrezioni ed è indicato per mamme particolarmente ansiose ed emotive. Per stimolare la produzione di latte è anche indicato il Ricinus 5 CH (5 granuli prima di ogni poppata) perfetto per stimolare la prolattina.

Mentre se si ha la necessità di riattivare un flusso di latte bloccato il rimedio è Urtica Urens 9 CH. Esistono inoltre in commercio integratori pensati proprio per favorire la produzione di latte come, ad esempio, Più latte o Lactogal Plus: entrambi sono a base di Galega e hanno una funzione galattogoga. Chiedi comunque consiglio al tuo medico prima di assumerli.

Una mamma stanca non fa bene a se stessa e al bambino

Non farti sopraffare dallo stress: cerca di essere il più possibile rilassata e tranquilla. Non porti negativamente davanti ad un eventuale rifiuto del seno da parte del bambino, cerca di non lasciarti influenzare dalla preoccupazione sulla salute di tuo figlio e non vedere quindi tutto in negativo: una mamma stressata non stimolerà l’ossitocina, l’ormone adibito al rilascio del latte che, anche se presente, non uscirà fluido perché sei troppo tesa.

Inoltre ritagliati un po’ di tempo per riposare. Una mamma come fa a smettere di pensare a suo figlio e riposare? Non solo può ma deve proprio per il bene di suo figlio: cerca di dormire quando lo fa lui e rimanda a data da destinarsi eventuali faccende domestiche (chiedi aiuto ad amici e parenti o a tuo marito).

Il tiralatte per stimolare la produzione del latte

Un ottimo alleato per le donne che pensano di avere poco latte è sicuramente il tiralatte: dato che è constatato quanto la produzione di latte sia direttamente proporzionale all’uso e quindi alla richiesta il tiralatte non fa altro che favorire la produzione del latte materno perché estrae il latte passando alle ghiandole mammarie il messaggio che occorre aumentarne la produzione.

Puoi utilizzarlo ad esempio quando il bambino dorme e passano diverse ore tra una poppata e l’altra. Il latte estratto può essere poi congelato e utilizzato al bisogno (ideale ad esempio se sei a lavoro e qualcun altro deve occuparsi del tuo bambino).

In commercio ce ne sono di diversi ma solitamente si dividono in due tipi: manuale ed elettrico. All’inizio però può non essere facile soprattutto da un punto di vista psicologico dato che vedi quanto latte esce e puoi sentirti quasi sotto esame.

Tieni conto che, come precedentemente accennato, la fuoriuscita di latte è determinata dall’ossitocina che è molto influenzata dallo stato d’animo: mentre usi il tiralatte guarda una foto di tuo figlio o pensa a lui e cerca di non essere tesa o nervosa perché può risultare controproducente.