Allattamento misto: come fare? Quantità, dosi, orari e consigli

L’allattamento misto consiste nell’integrare il latte materno offerto dal seno con quello dal biberon sia esso artificiale o auto-estratto. Molto spesso si ricorre a questa modalità se la neomamma non riesce ad offrire la quantità necessaria per il sostentamento del bambino o in casi in cui si incontrino difficoltà a far succhiare il latte direttamente dal seno.

Allattamento misto: come fare? Quantità, dosi, orari e consigliE’ un sistema che permette al tuo bimbo di continuare a ricevere il tuo latte e tutti i benefici che comporta permettendoti di gestire la tua vita quotidiana in maniera più flessibile.

E’ consigliabile infatti cercare di offrirgli il tuo latte il più a lungo possibile per il semplice motivo che per lui, specialmente nei primi mesi di vita, non c’è niente di più nutriente: è fondamentale per la sua crescita, altamente digeribile e perfetto per la formazione delle sue difese immunitarie senza contare che per lui il contatto con la sua mamma è ciò di cui ha più bisogno nei primi momenti della sua vita.

Bisogna tenere conto però che per la vita quotidiana della mamma non è sempre facile accontentare il suo bimbo: il seno può farle male per diverse cause, ad esempio possono verificarsi fastidiose ragadi (delle lesioni dolorose del capezzolo)  ingorghi (ristagni di latte che ne rallentano la fuoriuscita) e successivi mastiti ovvero infezioni della ghiandola mammaria.

E’ consigliabile intervenire per prevenire o alleviare il dolore con dei paracapezzoli anche d’argento disponibili sul mercato per ogni esigenza. Bisogna fare attenzione anche quando si acquistano le coppette assorbilatte perché è importante che lascino respirare il capezzolo, per cui stai attenta alla qualità.

Insomma la tua vita da neomamma non è quella che si può definire una passeggiata: una poppata può durare anche un’ora contro i 15 minuti del biberon e l’allattamento a richiesta può diventare un vero e proprio impegno non sempre semplice da gestire durante la vita quotidiana specie se lavori e hai poco tempo a disposizione. Ti può capitare di dover allattare fuori casa, non sempre possibile e soprattutto molto scomodo.

Quando cominciare con l’allattamento misto? Vediamo come fare

E’ preferibile aspettare almeno 3-4 settimane dall’inizio dell’allattamento, in modo da permettere che la produzione di latte si sia ben stabilizzata. Il periodo ideale sarebbe dopo 5 mesi ma c’è da dire che ogni caso è unico.

Esistono due tipi di allattamento misto:

  • complementare: utilizzando il sistema della doppia pesata ovvero registrando il peso del tuo bambino prima della poppata e dopo averla effettuata per capire di quanto latte artificiale avrà bisogno. Ti permetterà di offrire a tuo figlio sia il latte materno che quello artificiale anche se risulterà un metodo molto complesso;
  • alternato: che consiste nell’alternare una poppata al seno con una artificiale.

In media un neonato necessita di 8-12 poppate in una giornata che dopo alcune settimane si riducono a 6-8 poppate: ciascun bambino però ha esigenze e richieste diverse per cui l’unica regola da seguire è quella di fornirgli latte regolandosi a seconda del suo appetito.

Non occorre forzarlo se dimostra di non volerne più, anche se, in caso di rifiuto costante è preferibile consultare il pediatra di fiducia. Tutto dipende comunque dal peso del bambino e dalla sua crescita.

Per l’assunzione del latte artificiale si consiglia di far passare almeno tre ore tra un pasto e l’altro. Questo perché, a differenza di quello materno il latte artificiale è più difficile da digerire. E’ necessario quindi non superare le sei dosi giornaliere di latte artificiale, con una pausa maggiore di notte.

Se sei mamma di gemelli l’allattamento misto può essere un valido aiuto specie se disponi di poco latte. In questo caso puoi scegliere se ad ogni poppata dare prima il tuo latte e poi integrare quello artificiale o alternare il tuo seno per ogni poppata con il biberon.

Ma il latte artificiale fa bene?

L’allattamento misto oltre ad essere un sollievo per la mamma garantisce l’assunzione della vitamina K, fondamentale per evitare le emorragie e della vitamina D, essenziale per la crescita delle ossa e della loro stabilità. Il latte materno non ne è munito e quindi spesso si consiglia di assumerle a parte mentre quello artificiale le contiene perché ne viene spesso integrato.

Con l’allattamento misto fornisci al tuo bimbo l’apporto di queste vitamine importantissime per la sua salute.

Rigurgito, vomito e feci: come regolarsi

Cosa significa quando mio figlio ha un rigurgito? Devo preoccuparmi in seguito al vomito? E con la cacca come mi regolo?

Molto spesso una mamma tende a preoccuparsi quando il proprio figlio effettua un rigurgito lontano dai pasti mentre è tranquilla quando avviene subito dopo mangiato. In realtà c’è poca differenza: nel primo caso il latte ha passato un processo avanzato di digestione.

Se tuo figlio non effettua rigurgiti frequenti e dimostra di crescere regolarmente puoi dormire sonni tranquilli: cerca però quando è nel lettino di tenerlo in posizione non completamente orizzontale. Se invece il rigurgito è frequente e associato ad agitazione e crisi di pianto è possibile che si tratti di reflusso gastroesofageo. In questo caso consulta il tuo pediatra di fiducia.

In caso di vomito non devi subito spaventarti: può capitare dopo un pasto abbondante, troppo rapido o assunto controvoglia, per cui lo stomaco si libera del cibo, specie se non gradito. Episodi di vomito possono presentarsi anche subito dopo la poppata, quando viene espulsa l’aria in eccesso con il ruttino.

Se il tuo bimbo nel primo mese di vita ha però vomito frequente, stitichezza, scarse urine e non cresce chiama subito il medico.

Le feci nell’allattamento misto sono di colore più o meno giallo e consistenza più o meno molle. Solitamente sono rari casi di diarrea in bambini che assumono il latte materno. Quando si alterna il latte artificiale e si verifica questo fenomeno può essere associato a infezioni o a intolleranza al latte e occorre informare immediatamente il pediatra.

Il tiralatte: cos’è e come funziona

E’ un ottimo alleato di tutte le neomamme perché ti permette di utilizzare il tuo latte anche quando hai bisogno di allontanarti per un po’ e affidi il tuo bimbo al papà o a un parente prossimo che può così offrire il tuo latte al bambino con il biberon. E’ consigliato in casi in cui occorra aumentare la produzione di latte (ad esempio dopo un parto prematuro) o per bambini che hanno difficoltà ad attaccarsi al seno.

Prima di usarlo è preferibile massaggiare delicatamente il seno dopodiché si raccomanda di rigirare il capezzolo tra le dita per favorire la fuoriuscita di ossitocina prima della spremitura.

E’ sufficiente utilizzarlo circa 15 minuti per seno. Ovviamente è un lasso di tempo indicativo: nei casi in cui la mamma lo utilizzi per alleggerire il seno e senta di averne ancora bisogno può aumentare la durata a seconda delle sue esigenze. Lo stesso vale se il seno diventa già morbido dopo aver tirato il latte per meno di un quarto d’ora.

Esistono diversi modelli:

  • manuale: ideale per un uso saltuario, utile se la mamma deve assentarsi per un evento straordinario o se sente il seno troppo pieno;
  • mini-elettrico: funziona a batterie ed è consigliato se si deve tirare il latte più volte al giorno;
  • elettrico: può avere anche un doppio attacco, ovvero per entrambi i seni contemporaneamente. Indicato per un uso più frequente.

Informati sui caratteristiche, prezzi, utilizzo dei tiralatte.

Qual è il biberon più adatto?

La risposta più giusta è quella che può sembrare più scontata: il biberon migliore è quello dotato di una tettarella capace di ricreare meglio l’allattamento naturale. Questo significa che non deve permettergli di ingerire aria, che debba garantire un flusso di latte costante e uniforme, munito di una tettarella morbida e flessibile, con un’estensione simile a quella del capezzolo della mamma e con una valvola che faccia in modo che il latte non esca facilmente ma che obblighi il bambino ad effettuare la suzione proprio come durante l’allattamento al seno.

Per un approfondimento sulla difficoltà dei bambini ad accettare il biberon, vedi anche neonato rifiuta il biberon, mentre se cerchi informazioni sui biberon che simulano l’allattamento al seno, vedi anche biberon per allattamento al seno.

E’ inoltre consigliabile utilizzare uno scaldabiberon per offrire al tuo bimbo il latte di cui ha bisogno alla giusta temperatura (vedi anche come funziona lo scaldabiberon). Se si decide di cominciare a offrire al bambino il biberon si consiglia di farlo somministrare da una persona diversa dalla mamma: in caso contrario il bambino potrebbe sentire l’odore del latte materno e rifiutarlo.

Si possono utilizzare piccoli accorgimenti per abituare il bambino all’uso del biberon:

  • se il bambino usa il ciuccio scegliere una tettarella dello stesso materiale per renderglielo familiare;
  • riscaldare la tettarella con dell’acqua calda e permettergli di giocarci un po’ se non ha subito fame;
  • provare diverse temperature del latte;
  • provare diverse posizioni e mantenere il contatto con gli occhi come avviene durante l’allattamento al seno.

Vedi anche prezzo del biberon.

Quando cominciare lo svezzamento?

Solitamente lo svezzamento comincia al 5° mese. Se si utilizza il latte artificiale come per l’allattamento misto occorre sostituire il latte adattato (creato appositamente per i neonati) con un tipo adattato detto “di proseguimento” (si consigliano 200-250 ml per pasto) al quale non vanno aggiunti né biscottini né altro.

Puoi somministrare il latte vaccino solo dopo il primo anno di età. Potrai anche introdurre l’acqua naturale e cibi solidi cominciando dagli omogeneizzati.